L’economia globale continuerà a crescere del 3,2% nel 2024 e nel 2025, prevedono gli analisti
Secondo le previsioni di base, l’economia globale continuerà a crescere del 3,2% nel 2024 e nel 2025, mantenendo lo stesso ritmo del 2023.
Come riportato nel rapporto World Economic Outlook del FMI, dal 2025 il tasso di cambio della valuta americana aumenterà gradualmente. Nel 2027 supererà la soglia delle 50 grivna, ed entro la fine di quest’anno raggiungerà i 41 grivna.
Il tasso di cambio medio annuo della grivna rispetto al dollaro, secondo il rapporto, sarà:
- 2024 - 41,0 UAH/USD;
- 2025 - 45,8 UAH/USD;
- 2026 - 48,6 UAH/USD;
- 2027 - 50,4 UAH/dollaro;
- 2028 - 52,1 UAH/dollaro;
- 2029 - 54,1 UAH/USD.
Secondo il Ministero delle Finanze, il tasso di cambio medio del dollaro nelle banche è di 40,40 UAH (acquisto) e 40,85 UAH (vendita). Allo stesso tempo, il tasso di cambio ufficiale della NBU è UAH 40,53.
Una leggera accelerazione nelle economie avanzate – dove la crescita dovrebbe aumentare dall’1,6% nel 2023 all’1,7% nel 2024 e all’1,8% nel 2025 – sarà controbilanciata da un moderato rallentamento nei mercati emergenti e nelle economie in crescita dal 4,3% nel 2023 al 4,2% nel 2024 e nel 2025. La previsione per la crescita globale tra cinque anni è del 3,1%, la più bassa degli ultimi decenni.
Si prevede che l’inflazione globale diminuirà gradualmente dal 6,8% nel 2023 al 5,9% nel 2024 e al 4,5% nel 2025, con le economie avanzate che torneranno ai loro obiettivi di inflazione prima dei mercati emergenti e delle economie emergenti. In genere si prevede che l’inflazione di fondo diminuisca gradualmente.
L’economia globale si è dimostrata straordinariamente resiliente, nonostante i forti aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per ripristinare la stabilità dei prezzi. Il secondo capitolo spiega che i cambiamenti intervenuti nei mercati dei mutui e degli immobili durante il decennio precedente la pandemia, caratterizzato da bassi tassi di interesse, hanno mitigato l’impatto a breve termine dell’aumento dei tassi. Il terzo capitolo si concentra sul medio termine e mostra che il calo della crescita della produttività pro capite prevista è dovuto, in parte, a persistenti attriti strutturali che impediscono il movimento di capitale e lavoro verso le imprese produttive. La quarta sezione evidenzia ulteriormente l’impatto che le scarse prospettive di crescita in Cina e in altri importanti mercati emergenti avranno sui partner commerciali.