A Kiev, le entrate di bilancio derivanti dall'affitto di proprietà statali stanno gradualmente crescendo e, in termini percentuali, il volume dei fondi ricevuti dagli inquilini della capitale ammonta già a quasi il 15% degli indicatori del paese.
Ciò è stato segnalato al Fondo del demanio dell'Ucraina (SPFU) a seguito di una richiesta di informazioni.
“Dal 01/01/2023 al 31/07/2023, sono stati ricevuti 65.365,32 mila UAH dall'affitto di beni demaniali. Per 7 mesi del 2023 sono stati conclusi 159 contratti di locazione. Nel 2022, i ricavi derivanti dall'affitto di beni demaniali ammontavano a 72.861,38 migliaia di UAH. Al 31 luglio 2023, la superficie totale dei beni demaniali locati in base a contratti di locazione è di 627,21 mila mq. Sulla base dei risultati di 7 mesi del 2023, i ricavi derivanti dall’affitto di beni demaniali situati a Kiev ammontano al 14,5% dei ricavi totali da locazione in Ucraina”, ha affermato Andrey Shramko, direttore del dipartimento di locazione e smaltimento di beni demaniali dell’Ucraina. Fondo del Demanio.
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Allo stesso tempo, secondo il Fondo del demanio, nella capitale si stanno preparando per la vendita 94 oggetti (beni immobili e mobili) nell'ambito di una piccola privatizzazione.
Tra i lotti molto interessanti c'è parte di una casa a Khreshchatyk con una superficie di 500 metri quadrati; il complesso immobiliare di una filiale della Kyiv Champagne Wine Factory, nota fin dall'epoca sovietica; un ospedale da 400 posti letto a Bortnichi; sanatorio inattivo sulla strada. Maksimenko, 3 (Pushcha-Voditsa); Hotel "Cosacco" vicino a Maidan Nezalezhnosti; hotel "Ucraina" (anche vicino a Maidan), ecc.
Come riportato in precedenza, lo Stato vuole togliere ai sindacati la proprietà che hanno ricevuto dal governo sovietico. In gioco ci sono circa 1,8 miliardi di dollari e migliaia di proprietà immobiliari. Si è scoperto che i rappresentanti degli interessi dei collettivi di lavoro affittano o vendono questa proprietà, ricevendo un buon reddito. Il bilancio statale non ne ricava nulla: il vantaggio va ai leader sindacali. Durante questo periodo, il valore delle proprietà statali gestite dai sindacati si è dimezzato.