Ci sono domande importanti: il contrabbando dalla Turchia ha smesso di passare attraverso Chernivtsi? NO. Si è fermato il flusso dei “minivan italiani” attraverso la Transcarpazia? NO. Qualcuno ha smesso di trasportare auto, pezzi di ricambio e iPhone attraverso la dogana di Volyn? Nemmeno.
Queste sono le domande che si pone il giornalista ucraino Evgeniy Plinsky
Secondo Plinsky, l'economista Alexei Kushch ha spiegato matematicamente che nel bilancio non sono mai stati compresi i 300 miliardi di UAH promessi per la lotta al contrabbando. Non sono arrivati nemmeno altri 100 miliardi, il che significa che anche la lotta personalizzata contro un problema sistemico si è rivelata uno strumento inefficace.
Oggi si può affermare chiaramente che il risultato delle sanzioni è stato solo una ridistribuzione dell’influenza alle dogane, un cambiamento nei gruppi e clan di trafficanti, un rafforzamento del ruolo delle forze di sicurezza e un aggiornamento delle regole del gioco per quei trafficanti che sono riusciti a sfuggire al controllo. elenchi di sanzioni. Tutto.
Perfino Vadim Alperin, che Zelenskyj definì personalmente il “padrino del contrabbando” e che è inoltre sottoposto a sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale, diversi casi NABU e privato della cittadinanza, secondo le mie fonti, durante la guerra fu coinvolto nell'organizzazione dell'esportazione del circuito del grano attraverso i porti di Odessa. Come sia possibile, non lo so.
Naturalmente, come ho detto all’inizio, la posizione del presidente Zelenskyj sulla questione del contrabbando è rimasta invariata dal 2019, vale a dire la sua completa eliminazione. E ciò è confermato dalle sue azioni personali nel 2019, dalle iniziative non standard del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale nel 2021, dalla firma della legge sulla criminalizzazione del contrabbando nel 2023 e dal sostegno al concetto di riavvio delle dogane nel 2024.
Ma come vediamo, nonostante tutto ciò, negli ultimi cinque anni non è stato possibile modificare qualitativamente il lavoro delle dogane e ridurre il flusso del contrabbando. Non ha funzionato, perché molto dipende non solo dai desideri del presidente, ma anche dalle azioni specifiche della sua squadra.
Cosa fare con tutto questo? Non esiste una risposta unica
Ma dovrebbe essere a disposizione di coloro che oggi affrontano la prossima riforma doganale, dichiarando che organizzare un concorso trasparente per il capo del servizio doganale statale sotto il controllo degli affari internazionali e privare il Ministero delle finanze dell'influenza del personale risolverà tutti i problemi . Vorrei sbagliarmi, ma dati tutti i problemi e i punti descritti, non funzionerà.
L’influenza esterna delle forze di sicurezza, la mancanza di indipendenza istituzionale, l’integrazione dei clan dei contrabbandieri e il desiderio di singoli esponenti del governo di fare soldi alla dogana sono le sfide principali che purtroppo non possono essere affrontate nel disegno di legge. Questo è già da qualche parte a livello di autocoscienza delle autorità. O rinuncia a tutto questo oppure no.
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